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Toni Zuccheri | Plafoniera con diffusore in vetro, cubi irregolari sovapposti di colore traspaente giallo cm. | anni 70
Toni Zuccheri | Plafoniera in legno colore argento | diffusore in vetro a forne di cubi irregolari sovapposti di colore traspaente giallo
cm. | anni 70
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TONI ZUCCHERI Nacque nel 1936 a San Vito al Tagliamento (Pordenone),
figlio del pittore e scultore Luigi, dal quale imparò a disegnare e a modellare, e il cui mondo figurativo – natura, animali, pesci, uccelli – gli fu e gli sarebbe rimasto congeniale.
Laureato in architettura, lavorò per la Venini di Venezia, dove nacque il Bestiario che venne presentato alla Biennale del 1964.
A quella del 1968 era presente con i Vasi, mentre collaborava con altri produttori notissimi, Barovier & Toso, de Majo, Seguso Viro ecc.
Realizzò una scultura per il premio Campiello. Come architetto lavorò a Venezia e a Milano, mentre continuava a creare nel vetro presentando, alla Biennale del 1972, le Membrane.
Nel 1981 disegnò e realizzò il premio Fenice d’oro per la Mostra del cinema di Venezia; nel 1985 espose le sue opere al Padiglione di arte contemporanea (PAC) di Milano.
Nel 1989 realizzò la Reggiani Light Gallery in 800 Fifth Avenue a New York; sempre per la Reggiani realizzò lo stand all’Euroluce di Milano;nel 1990 espose nella galleria newyorchese.
Negli anni Novanta partecipò, con opere e installazioni, a varie edizioni della rassegna d’arte contemporanea “Hic et Nunc”, diretta dal critico Angelo Bertani.
Nel 1996, sue opere vennero presentate al Kunstmuseum di Düsseldorf, nella mostra “Italienisches Glas.
Murano Miland”, 1930-1970. Nel 1999 espose il suo Albero delle stagioni nella sala del maggior consiglio di palazzo Ducale a Venezia, in occasione della rassegna internazionale “Aperto Vetro”.
Nello stesso anno, a San Vito al Tagliamento, nell’ambito della manifestazione “Vitraria”, espose il nuovo Albero della vita.
Nel 2003 ricevette il premio Rotary International.
Muore a San Vito al Tagliamento nel 2008.
sono visibili sue opere, oltre che al Museo del vetro di Murano, al MOMA e al Guggenheim di New York, all’Okkaido Museum di Sapporo, al Metropolitan Tien Art Museum di Tokio.